sabato 31 gennaio 2009

La pioggia continua a cadere



La pioggia continua a cadere


La pioggia continua a cadere
e tutta la terra trafigge:
le luci grondanti e affiochite
incerte sui marciapiedi.
La pioggia continua a cadere
sottile pungente accidiosa
e tutte le strade son colme
e lacrime stillano gli alberi.
La pioggia continua a cadere,
nel grande silenzio a cadere,
ed ombre fantasmi s'allungano,
enormi fantasmi i palazzi.

mercoledì 28 gennaio 2009

Desperation


i ragazzi non vedono più niente.
i ragazzi non si accorgono più di quello che c'è intorno a loro.
il loro campo visivo si è ristretto e si misura a pollici.
guardano solo schermi.
non si accorgono più degli alberi, delle montagne, delle persone, dell'erba, del cielo, delle stelle della luna, del sole
sono nati poveri perchè non hanno più il meraviglioso mondo che li circonda.
non sanno più che c'è, quel mondo.
ieri ho sgridato mia figlia, dodicenne.
esasperato dal suo capo chino sul cellulare, le ho gridato per strada:
"alza gli occhi, guardati intorno. lo sai che esistono gli alberi e il cielo?
le vedi le stelle?"
chi mai poteva prevedere di dover sgridare una figlia con quelle parole?


ho sbagliato tutto, come sempre!
d'altra parte bisognerebbe essere superuomini per vincere le battaglie
ed io sono appena un uomo in costruzione.
la scuola dovrebbe darci una mano,
ma la scuola è fatta di persone,
in italia poi, è fatta di persone italiane,
ed è tutto!
una mano la dà, sicuramente,
ma per spingere ancora più giù nel baratro.
dà una mano a uccidere la poesia,
a strangolare la curiosità,
a chiudere la mente.
e quand'anche si ha la fortuna di trovare insegnanti degni,
(sicuramente ce ne sono, e anche tanti)
la nostra alleanza con loro è insufficiente a contrastare i condizionamenti che vengono da fuori.
sono troppo forti.


che fare?


i ragazzi hanno perso il linguaggio,
comunicano con qualche decina di abbreviazioni.
parole troncate.
vocali perse per via.
i ragazzi non hanno più le parole, quindi
non hanno nulla.


abbiamo sbagliato tutto!
e ora bisogna rimediare,
per amore di questi ragazzi.


Pubblicato da Godelpas alle 9.47

Previsioni meteorologiche fai da te ostunesi....


1-2-3 Febbraio
In questi giorni a Ostuni si fanno le previsioni del tempo per i 40 giorni successivi.
1 Febbraio: Il lupo va nel bosco
2 Febbraio:il lupo raccoglie la legna
3 Febbraio:il lupo si costruisce la tana e si mette dentro
tutto ciò fa il lupo se NON piove,se invece piove non può fare nulla e quindi l'inverno è alla fine.

LUPERCALIA ovvero CANDELORA


Papa Gelasio I° "cristianizzò" i Lupercalia, mantenendone il significato di rito purificativo, dedicandolo però alla Vergine", e ne fisso', confermando l'anica tradizione, anche il periodo del festeggiamento ai primi giorni di Febbraio. Il nome venne cambiato in “Festa delle Candele” (popolarmente chiamata “Candelora”), in quanto adottate come simbolo della purificazione dal Peccato Originale. In quest’occasione venivano benedetti delle candele, che i fedeli portavano in processione, dalle quali sarebbero stati protetti, soprattutto nel corso di forti temporali.
Nel Medioevo la festa raggiunse il suo culmine di importanza: infatti si svolgeva una lunghissima processione che partiva da Sant'Adriano e attraversava i fori di Nerva e di Traiano, passando per il colle Esquilino, fino a raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore. In tempi più recenti, la processione si accorciò, svolgendosi soltanto intorno alla Basilica di San Pietro. In quell'occasione, all'interno della Basilica, sull'altare venivano poste delle candele con un fiocco di seta rosso e argento e con lo stemma papale. Tre di queste venivano scelte e la più piccola era consegnata al Papa, mentre le altre due andavano al diacono e al suddiacono. Una volta benedetti i ceri, il Papa consegnava la sua candela al cameriere personale, insieme con il paramano di seta bianca che gli era servito per proteggersi le mani dalla cera calda, e passava alla benedizione dei rimanenti ceri.
Tornando al significato religioso della Candelora, essa ricorda il rito di purificazione che la Vergine Maria seguì dopo aver dato alla luce Gesù, in conformità alla legge ebraica: nel Levitico è scritto, infatti, che ogni madre che avesse dato alla luce un figlio maschio sarebbe stata considerata impura per sette giorni, e che per altri trentatré non avrebbe dovuto partecipare a qualsiasi forma di culto. La Candelora si festeggia infatti il 2 Febbraio: 40 giorni dopo la nascita di Gesù.
Oggi la Candelora segna, per lo più ovunque, la fine dell'inverno, anche se con altri nomi: ad esempio in America è famosa la “Festa della Marmotta”, ricordata anche in un simpatico (anche se un po' angoscioso) film di qualche anno fa con Bill Murray; oppure "Festa dell’Orso" (in questo giorno infatti l'orso, secondo tradizione, si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e' il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori).
Un proverbio, recentemente ricordato da Papa Giovanni Paolo II, recita "Candelora dell'inverno semo fora. Ma se piove e tira vento, dell'inverno semo drento", ossia: se il 2 febbraio il tempo è brutto l'inverno durerà un altro mese almeno. In questo senso la Candelora, che coincide, nel ciclo biologico/vegetativo, con la fine dell’Inverno, è anche legata ad alcune feste di origine agreste: in molti Paesi europei, infatti, si cucinano piatti specifici, che vengono offerti alla natura.
Pubblicato da JAJO

I tre giorni della merla


Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c'era un nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C'era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l'estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie:
"Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un'idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata".
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l'inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera. Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti: i tre giorni della merla.


Anonimo

martedì 27 gennaio 2009

C'è stupro e stupro


Dopo uno stupro, quando farete la denuncia, dovete sapere che succederà questo:

1 - Se lo stupro avverrà in casa vostra, se è stato vostro marito o il vostro fidanzato a stuprarvi e soprattutto se l’uomo che vi ha stuprato non è "straniero" sappiate che nessuno si occuperà di voi.


2 - Se lo stupro avverrà fuori casa e ne sarà responsabile un italiano sappiate che tutti vi diranno che un po’ è colpa vostra, che ve la siete voluta e che avevate sicuramente un piano perverso per fare cattiverie al vostro stupratore.


3 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è un italiano ricordatevi che tutti cercheranno di giustificarlo: diranno che è depresso, malato, che è stato colto da un raptus o che era sotto l’effetto di strane droghe che lo hanno trasformato da potenziale candidato al premio nobel per il rispetto dei diritti umani a efferato criminale femminicida.

4 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero ricordatevi che a nessuno comunque importerà di voi. Tutti saranno felici di strumentalizzarvi per realizzare piani politici razzisti e fascisti contro tutti gli immigrati, le immigrate finanche i bambini e le bambine di etnie diverse dalla nostra.

5 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero, qualunque sia l’amministrazione comunale o governativa in carica, sentirete sempre parlare di una parola della quale voi avete perso il senso: "sicurezza". Nessuno vi chiederà come mai eravate costretta a prendere il tram, il bus, la metro in periferia a tarda ora. Nessuno si interrogherà sulla vostra situazione economica. Nessuno si chiederà come mai voi avete persino difficoltà a pagarvi un avvocato. Ma tutti vi chiederanno di riconoscere che l’aministrazione in carica sta attuando grandissimi piani per la sicurezza dei cittadini.

6 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è un italiano sappiate che nel momento in cui voi vi lamenterete perchè il vostro stupratore è stato trattato con troppo riguardo, perchè tutti provano a giustificarne i gesti e nessuno riconosce in voi effettivamente una vera vittima allora strumentalizzeranno tutto questo per dimostrare che è necessario che i giudici siano messi sotto controllo dal governo e dunque che si ritiene indispensabile una riforma della giustizia che renda più semplice a potenti, ricchi, cavalieri, uscire fuori dalle proprie disavventure giudiziarie senza perdere molto tempo.

7 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero potreste trovarvi a sentire parlare di "ronde" e di "certezza della pena". Nessuno vi dirà mai che le ronde sono gruppi di persone che si dilettano in giri di controllo dei quartieri per trovare esseri umani dalla pelle di colore diverso dalla loro e pestarli a sangue. Nessuno vi dirà mai che la certezza della pena non vi regala alcuna autonomia. Nessuno vi parlerà mai di "certezza del reddito".

8 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è straniero sappiate che ci sono nazionalità precise non gradite al governo in carica: quella rumena, araba, nord e sud africana. Se vi stupra un americano o un europeo la vostra storia non troverà spazio in nessuna fonte di informazione o quasi.

9 - In qualunque luogo avvenga lo stupro sappiate che le fonti di informazione ufficiali solitamente vi tratteranno: a) da puttana; b) da povera vittima che ha bisogno del soccorso del macho forte; c) da persona che vive in un ambiente degradato "ove maturano questo tipo di reati"; d) da vittima al servizio del governo di destra o di centro-sinistra, eguali nelle strategie sulla "sicurezza" mirate alla limitazione della libertà dei cittadini e delle cittadine.

10 - Dopo lo stupro avrete la sensazione di essere stata stuprata altre mille volte da tutte le persone che vi hanno usata e vi hanno inflitto violenza per gli scopi più svariati. Potreste chiedervi se avete fatto bene a denunciare, se effettivamente questo era il modo attraverso il quale voi volevate superare la vostra gravissima esperienza, se non era meglio che ve ne stavate chiuse in casa per non incontrare quello che vi ha stuprato la prima volta e tutti gli altri che a turno hanno continuato senza pietà a usarvi per i loro fini. Potreste chiedervi tutto questo ma innanzitutto continuate a ricordare che voi siete più importanti di tutti i fottuti e disumani stronzi che vi girano attorno come avvoltoi in attesa che il vostro cadavere gli sia utile per giustificare qualunque altra cosa.

Ecco, sapute tutte queste cose, semmai vi capitasse di essere stuprate potete immaginare alcune soluzioni: a) denunciare e rivolgersi immediatamente ad un centro antiviolenza laico che vi tutelerà da qualunque forma di strumentalizzazione e si occuperà di voi - senza mai attribuirvi la "colpa" di nulla - qualunque sia la provenienza, la collocazione sociale, la posizione economica, del vostro stupratore; b) espatriare verso stati come la Spagna che affrontano la questione in maniera assai più civile; c) fare un corso di autodifesa, formare una pink gang e difendervi da sole da chiunque.

da femminismo a sud

BY Gennaro Carotenuto

lunedì 26 gennaio 2009

accusato?se lo dice....lo dice!


Leggo che il Papa ha revocato la scomunica a 4 vescovi lefrebbiani, tra i quali c'è il vescovo Richard Williamson accusato di essere un negazionista dell'Olocausto. In un'intervista ad una TV svedese ha detto di non credere all'esistenza dell'Olocausto, che gli ebrei uccisi furono 200.000-300.000 e non i 6 millioni che dicono. La Germania lo vuole processare, vedremo cosa ne viene fuori.

Ma la questione della revoca della scomunica sta aggravando la crisi tra il Vaticano e Israele, come leggo adesso su Haaretz. Gli mancava solo il vescovo "negazionista" a questi cancerberi della storia.


Postato da: Delicebaltic a 13:50 | link | commenti |

La giornata degli smemorati


La giornata degli smemorati vocalizzorota...
26/01/2009 - 11:39
Domani sara' la Giornata della Memoria.

Ma quest'anno, a differenza degli anni precedenti, qui non ci sara' nessun post a commemorarlo, ma solo domande.

E non ci sara' perche' ci sembrerebbe una manifestazione gratuita di ipocrisia, di mancanza di rispetto soprattutto dinnanzi alle milioni di vittime della follia nazista.
Il giorno della memoria, fu istituito per ricordare a tutti gli orrori del passato affinche' non debbano piu' ripetersi.
Lo slogan "Mai piu'" infatti, accompagna molte iniziative legate a questo giorno.

Ma quando vediamo che i primi a non aver messo a frutto questa memoria, i primi che hanno fatto si che il mondo potesse ancora assistere alla barbarie di bambini assassinati da un esercito di un Paese civile e democratico, sono gli stessi che hanno subìto la gran parte di quella follia, di quell'orrore, di quella barbarie, allora noi ci chiediamo se la lezione del giorno della memoria serva davvero a qualcosa.

Serve solo a lavarci la coscienza scrivendo un post o guardando "Schindler's List" in Tv? Chiediamocelo veramente.

Noi crediamo che se davvero vogliamo ricordare per non ripetere, se davvero vogliamo che tutti quei morti non siano stati vani, allora a quei morti dobbiamo affiancare quelli di Gaza e chiedere che chi li ha uccisi sia sottoposto allo stesso giudizio dell'Onu per crimini contro l'umanita', come qualunque altro paese si sia macchiato o si macchiera' di quei crimini nel passato e nel futuro.

Invitiamo tutti i blogger che si pongono le stesse domande a postare questo appello domani.


Angelo del fango
Vocalizzorotante

giornata della memoria, guerra, israele, memorare, Palestina, shoah, vittime innocenti

messaggio Mediougorje del 25 Gennaio 2009


"Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore, che Io consegnerò al mio figlio Gesù per la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano per voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi così a lungo perchè siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Ogni commento è in più!

sabato 24 gennaio 2009

anche per noi la ricreazione sta per finiree!


Un uomo muore e precipita all`inferno.
Qui trova il diavolo che gli dice se ha qualche preferenza sul dove restare per sempre.
Questo uomo cammina e guarda cosa gli propone Lucifero sperando di trovare qualcosa di meno crudele... difatti vede cose terribili, gente frustata, ecc. ecc. quando all`improvviso scorge delle persone immerse fino al collo nella cacca.
Lui ci pensa un pò e sgomentato dalle altre cose che aveva visto prima, chiede al diavolo di poter andare con quelle persone.
Lucifero lo invita ad immergersi con loro e lui tutto tranquillo parte.
Se ne sta bello rilassato coperto fino al collo quando all`improvviso sente una campanella....e passa proprio in quel momento il solito diavolo gridando... `Ok ragazzi, la ricreazione è finita.... TUTTI GIU`......`

categoria: varie
Altre barzellette da Risatefacili.it

venerdì 23 gennaio 2009

giovedì 22 gennaio 2009

UMANITA'


Nonostante non sia d'accordo con la politica estera americana ( non voglio fare nella maniera piu assoluta propaganda americana)
e i mezzi da essa utilizzati, devo riconoscere la bellezza di questa immagine,
la sua capacità di rappresentare senza alcuna parola la speranza di alcuni
uomini per il futuro, indipendentemente dallo schieramento geo-politico
cui essi appartengono.
È una storia dura ma che riscalda il cuore… con una foto di John Gebhardt in Iraq.
La moglie di John Gebhardt's, Mindy, ha detto che l'intera famiglia di questa piccola bambina è stata sterminata. Gli insorti volevano uccidere anche la bambina e così le hanno sparato alla testa… ma non ci sono riusciti. È stata curata nell'ospedale di John e adesso sta guarendo ma continua a piangere e a lamentarsi. Gli infermieri hanno detto che John è l'unico che sembra riuscire a calmarla per cui John ha passato quattro notti tenendola in braccio mentre tutti e due dormivano su quella sedia. La bambina continua a migliorare.

John è un vero eroe di guerra e rappresenta ciò che il mondo occidentale sta cercando di fare.

Questo, amici, merita di essere condiviso con il mondo! Fatelo!

Non vedrete mai cose del genere al telegiornale. Fatelo girare. Se non lo fate non succede nulla ma la gente ha bisogno di vedere foto come questa e di rendersi conto che stiamo facendo la differenza. Anche se si tratta semplicemente di una piccola bambina per volta.
Ricevuta da: Mario Dell'acqua
postato da salvo alle 20.53 il 21-gen-2009

martedì 20 gennaio 2009

Canzone per Gaza

domenica 18 gennaio 2009

Dedicato.........a chi dico io!




....a parte Bush......

AUGURI!

sabato 17 gennaio 2009

e due!........



5 Agosto 1960!

...un grande scandalo al soleeee!

ma la spiaggia...un tantino diversaaa!

Romance!.........finalmente!



Erano gli anni '80....

Quanto ho sognato?desiderato? e non avuto?

passa....tutto passaaa!tutto è passato!

Santoro e Gaza


Giovedì sera è andata in scena ad “Anno Zero”, in una trasmissione dedicata ai giovani e Gaza, una rappresentazione chiara del bivio di fronte al quale si trova il più di massa dei media, la televisione. Non è in questa sede importante riprendere le polemiche e giudicare il plotone di esecuzione schierato in queste ore contro Michele Santoro e gli arcangeli e i serafini in fila a santificare Lucia Annunziata. Ma è importante fare un altro tipo di riflessione che concerne il medium.

di Gennaro Carotenuto

Chi va in televisione può fare tre tipi diversi di cose. Può performare, ovvero dimostrare cosa sa fare o cosa conosce, ballare, cantare, far ridere, rispondere a quiz come a “Lascia o Raddoppia”. Può narrare, raccontando fatti reali o inventati, in un reportage o in una telenovela. O infine può conversare, dei massimi sistemi, in maniera aulica o del più e del meno, giù giù fino a “Porta a porta”.

L’imbarbarimento della vita televisiva è dato dal disequilibrio tra questi tre grandi filoni. La performance è di fatto scomparsa. Nell’impoverimento culturale della società i quiz sono diventati idioti perché è fastidioso e controproducente far vincere dei soldi a qualcuno solo perché sa. Per far ridere poi in genere bastano quattro parolacce e qualche allusione sessuale. Perfino nelle vecchie tribune politiche si performava, si sciorinavano dati, si mostrava un eloquio da retori oggi sostituito dalle torte in faccia.

Anche la narrazione in tivù è in crisi. I documentari sono confinati sul satellite e i reportage li fa solo quel comunista di Riccardo Iacona. D’altra parte anche le storie ce le siamo finite e non si può fare una nuova edizione di “Guerra e pace” o “I promessi sposi” ogni 10 anni. Del resto “il pubblico non capirebbe”. Le soap poi sono un surrogato di conversazione tanto che molti format e reality sono delle soap camuffate.

La conversazione quindi trionfa in tutte le sue forme. Chiacchiere più o meno vuote nelle isole dei famosi, chiacchiere rigorosamente vuote nei programmi di approfondimento giornalistico, Porta a porta, Ballarò eccetera. Oramai i politici vanno in tivù (probabilmente imbottiti di stupefacenti) aspettando solo il momento di alzare la voce e avventarsi sulla controparte perché è sul wrestling che ritengono che il popolo bue li giudichi.

In questo modo tutto può passare, si può far passare come esperto un fanatico destinato al girone degli iracondi come Edward Luttwak, oppure trattare come statisti personaggi con condanne gravi come Marcello dell’Utri. Basta far sparire i fatti, anche se si parla di argomenti serissimi. In questo modo una ragazza messa lì ad accavallare le gambe può essere chiamata a parlare (sic) di genetica o di Resistenza e il suo punto di vista essere anteposto a quello di Rita Levi Montalcini o Claudio Pavone che hanno dedicato ai rispettivi campi di studio tutta la vita.

Il meccanismo è perverso. Per poter far credere ai telespettatori che la guerra è bella, che la precarietà è un bene, che gli immigrati sono cattivi o che la mafia non esiste devono sparire i fatti, la narrazione dei fatti. Solo così possono essere contrapposte su un piano di parità tesi che pari non sono.

Cosa c’entra con tutto ciò Michele Santoro?

Michele Santoro, nella trasmissione di giovedì sera non fa bella figura e forse non ha nemmeno il pieno controllo sull’evoluzione della stessa. Fa un errore marchiano dicendo all’Annunziata “stai acquisendo dei meriti nei confronti di qualcuno”, ha ragione ma la fa passare da vittima, ma soprattutto commette (il secondo probabilmente in maniera preterintenzionale) due peccati capitali.

Il primo peccato capitale è che ha proposto dei frammenti di narrazione giornalistica in un contesto che è percepito come destinato solo alla conversazione. Ha mostrato le immagini. E le immagini parlano, non sono neutre. Se i fatti narrano, come ha dimostrato il reportage di Lorenzo Cremonesi sul “Corriere”, o il successo del blog di Vittorio Arrigoni da Gaza, ipotecano il dibattito che non può più prescindere da esso. A quel punto non esistono più due realtà virtuali contrapposte per par condicio. Ci sono i fatti che pendono da un lato, piuttosto che dall’altro. Non puoi più cambiare argomento, alzare la voce, tergiversare. Devi commentare quello che vedi senza eluderlo. Questo per lo stato attuale dell’informazione in Italia è intollerabile.

Di cosa è accusato Santoro? Di strumentalizzazione. Di cosa? Dei fatti. Come se si potesse prescindere da essi. Come ha calcolato Elia Banelli su Agoravox gli ospiti di Santoro giovedì erano perfettamente in equilibrio tra pro-israeliani e filo-palestinesi. Nel paese della par condicio è indispensabile che così sia anche se si parla di calcio. Nello specifico, se si mostra come ha fatto Santoro il fatto che i morti in Medio oriente sono in una proporzione di cento palestinesi per ogni israeliano e che un terzo di tali morti sono bambini si viene accusati di fare un’operazione di propaganda filopalestinese o addirittura filo-Hamas (che non è lo stesso ma tutto serve per estremizzare i toni). In realtà i palestinesi in trasmissione, a partire da Rula Jebreal, erano contro Hamas o agnostici.

Il problema allora non era nel dibattito; era nei fatti con i quali i politici e (quel che è peggio) i giornalisti non sono più abituati a fare i conti. Se i fatti, la proporzione di 100 morti contro uno, pendono a favore di una parte, i fatti stessi sono considerati una intollerabile deviazione rispetto alla par condicio che serve a dire tutto e il contrario di tutto. Quando crollò l’Argentina neoliberale l’unica maniera di difendere le politiche del Fondo Monetario Internazionale era prescindere dai fatti: sul dilagare della povertà, sulle morti per fame, sulla disoccupazione strutturale in un paese abituato alla piena occupazione, su un paese deindustrializzato dal modello bisognava glissare. Anche allora i fatti infastidivano chi voleva negare l’evidenza. Oppure leggete le dichiarazioni degli avvocati difensori dei manager della Thyssen Krupp su cosa pensano del “clamore mediatico”, ovvero dei fatti?

Con i fatti, i bambini morti, diviene impresentabile un Andrea Nativi che magnifica la straordinaria efficacia delle bombe a frammentazione o al fosforo o che ci vuol convincere che è normale per chi guida un elicottero d’assalto far tante vittime civili. Chi ha visto la trasmissione ha osservato la stizza di Nativi stesso ogni volta che veniva mostrato un frammento di narrazione su quello che si vede che è successo a Gaza, i fatti.

Sembrava dire, Nativi, “ma se mostrate i fatti le mie chiacchiere perdono peso, nessuno crede più che le armi siano bellissime. Non è giusto, se narrate i fatti allora il dibattito non è più equilibrato”. Squilibrato dai fatti. Nessuno infatti ha messo in dubbio gli effetti nefasti e criminali dei razzi sul Neghev. Il problema è che i razzi su Sderot o Ashkelon restano intollerabili solo fino a che non vengono paragonati a quanto sta accadendo a Gaza, fino a quando una narrazione artificiosa dei fatti fa credere che i tre (3) morti causati dai razzi di Hamas in tre settimane siano equivalenti (o addirittura più gravi) agli oltre mille causati da Tsahal.

Il secondo peccato capitale di Michele Santoro è di aver sostituito per la conversazione i soliti navigati politici, giornalisti, docenti universitari, pronti a mettere in scena il solito teatrino stando alle regole del gioco, con dei ragazzi. Dei ragazzi italo-israeliani e dei ragazzi italo-palestinesi. Dei ragazzi, soprattutto le due ragazze, che hanno scatenato la reazione di Lucia Annunziata, che hanno usato i mezzi conversazionali del XXI secolo: hanno strillato come matte.

Entrambe presentabili, parlando un ottimo italiano, sufficientemente colte, carine, sicuramente entrambe in buona fede, hanno sbattuto l’una sulla faccia dell’altra gli argomenti di un conflitto irrisolvibile con le armi, dove non tutto è bianco né nero (come sostengono la Annunziata o Claudio Pagliara o in maniera speculare i fan italiani di Hamas, “intifada fino alla vittoria”).

A quel punto, con quelle due oneste ragazze, l’italo-israeliana e l’italo-palestinese, completamente fuori controllo a rinfacciarsi l’una all’altra 60 anni di conflitto e di pregiudizi il re era nudo. Il re della televisione. La tivù, quando sostituisce la narrazione con la conversazione, quando si mostra equidistante, in realtà sta solo prendendo le parti di chi è più distante dai fatti, per farsi strumento di dominio e di falsificazione della realtà stessa.

Il palesamento di questa realtà, per una ex-presidente della RAI come l’Annunziata, non era accettabile: “Michele, questo conflitto in mano a due ragazze non si può mettere”. L’unica conversazione possibile è un minuetto tra cicisbei che urlano, strepitano ma stanno al gioco. Se si sostituiscono con due ragazze in buona fede il castello di carte cade. E, di nuovo, restano i fatti.

Giornalismo partecipativo

e io ho i brividi!





...e "LORO"...si nutrono di tanto dolore,di tanto sangue innocente!il più graditooo!

l'Inferno? non è altrove...è sulla Terra!




ed esiste per quella parte diabolica insita nell'uomo!...la parte maggiore!

giovedì 15 gennaio 2009

Pagare senza soldi


Acquistare il giornale o un caffè con il bancomat, lasciandolo nel portafogli senza aspettare che il server ci riconosca o che ci chiedano di inserire il pin. Il 2009 aggiunge un nuovo tassello al matrimonio fra tecnologia e semplificazione, per la gioia di coloro che in tasca non trovano mai gli spiccioli, hanno poco tempo da perdere e, peggio ancora, faticano a ricordare il codice personale. La banca internazionale Barclays da marzo permetterà ai clienti europei di acquistare, fino a un massimo di 10 sterline (circa 11 euro), tutto ciò che vorranno con il metodo del cosiddetto "contactless" (letteralmente "senza contatto"), cioè avvicinando la carta di debito a un lettore magnetico, senza inserirla né digitare il codice.
Al momento i Paesi che hanno adottato questo sistema con Barclays sono Gran Bretagna, Spagna, Turchia e Svizzera. Esistono poi sistemi dello stesso tipo adottati da altri Paesi, come ad esempio il "Proton" messo a disposizione dalla belga BMPS di Bruxelles. L'Italia (sebbene questa tecnologia venga già utilizzata da diversi mesi in via sperimentale dalla banca Credito Valtellinese) è in lista d'attesa e gli amministratori della Barclays dicono che arriverà da noi entro l'anno prossimo. Secondo le stime, circa cinque milioni di utenti utilizzeranno abitualmente questo metodo di pagamento entro la fine dell'anno. "Da noi manca ancora la cultura della moneta virtuale - spiega Francesca Priore, docente di Economia industriale presso l'università di Bologna - ma il mercato va nettamene in questa direzione: la moneta cartacea è destinata a sparire". Secondo l'esperta, i vantaggi per le banche starebbero in un concreto risparmio sul costo della carta, nelle spese di commissione applicabili e nella possibilità di esercitare un controllo diretto su ingenti somme di denaro. "In Italia abbiamo un trascorso della moneta legato all'economia sommersa, difficile da abbandonare. Tuttavia credo che la moneta virtuale sia una buona soluzione, più pratica di quella cartacea".
Barclays sarà la prima banca a istituire questa tecnologia sulle carte di debito a livello europeo (così chiamate perché i soldi spesi nei negozi o prelevati dagli sportelli automatici vengono addebitati subito sul conto corrente del titolare, e in Italia meglio conosciuta come "carta Bancomat"). Secondo i suoi amministratori, tutto ciò permetterà agli utenti di risparmiare minuti preziosi ogni giorno. Le operazioni potranno essere fatte in pochi secondi e in caso di smarrimento il ladro non potrà prelevare somme da infarto, a meno di non girare per bar e cartolerie spendendo 10 euro alla volta. E dopo un paio di "giri" da 10 euro il sistema chiederà comunque per sicurezza di inserire il pin. La carta potrà sempre essere usata per acquisti superiori a questa cifra minima, con il solito metodo dell'inserimento del codice personale.
Per usarla con il sistema "contactless" basterà avvicinarla al momento dell'acquisto al lettore magnetico fornito in dotazione ai negozi. Il pagamento verrà confermato da un semplice bip e da un messaggio di "transazione avvenuta" sullo schermo. L'unica accortezza da adottare sarà quella di non tenere la carta troppo lontana dall'apparecchio. La macchinetta non darà alcuna ricevuta, proprio nell'ottica di far risparmiare tempo (e carta!), ma questa potrà sempre essere richiesta se necessario. Nel Regno Unito sono già 8000 i negozi (da Pret A Manger a Coffee Republic, EAT, Books e Krispy Kreme) in cui si possono trovare queste apparecchiature e le installazioni aumentano di settimana in settimana. Entro marzo gran parte del territorio anglosassone verrà coperto.
"Siamo certi che questo sistema diventerà molto popolare - spiega Mark Parsons, direttore della sezione conti correnti di Barclays - perché si tratta di un modo per acquistare cose che costano poco in poco tempo, e per di più in totale sicurezza". Questo metodo di pagamento è del tutto analogo al payWave Visa e al PayPass di MasterCard, ma si tratta del primo sistema rivolto all'Europa. Sfortunatamente non è ancora esportabile né negli Usa né in Canada, dunque in questi Paesi si dovrà portare pazienza e aspettare che una cassiera sorridente ci chieda di inserire il pin. Anche se abbiamo comprato solo un caffè.
Pubblicato da TIECIUS - tiecius@tiscali.it a 21.35

martedì 13 gennaio 2009

GAZA! ...ORRORE INFINITO!


"A PROPOSITO DELLA STRISCIA DI GAZA".

Popolo errante...

Popolo errante di terra santa
uomini e donne senza dimora
bambini e vecchi senza dignità

Carneficina voluta dal dollaro
sangue bruciato e sepolto
macerie umane mutilate

Palestina offesa ancora
colpevoli gli U.S.A. e Israele
sotto la sferza del piombo

Terra voluta invano
promessa inconcludente
verrà il dì del torto riparato?

P.S. "Si faccia qualcosa prima che sia troppo tardi!"

by Salvatore Rizzi

Realtà...cos'è?


guardare la realtà

non esiste contraddizione tra realtà e immaginazione.

la realtà è il senso che la nostra immaginazione dà alla realtà

è ciò che dal nostro dentro riusciamo a vedere del fuori.

è la relazione con il reale e non solo qualcosa che è al di fuori di noi.

La nostra luce è la nostra voce


Cos'è la vita ? è la luce di una lucciola di notte.
È il respiro di un bisonte in un'alba invernale.

È una piccola ombra che corre sull'erba e si perde nel tramonto.

Siamo le stelle che cantano,cantiamo per mezzo della

nostra luce siamo gli uccelli di fuoco che volano nel cielo.

La nostra luce è la nostra voce.

Per chi ama i gatti

giovedì 8 gennaio 2009

Dolore e orrore


Alle sorelle Jawaher, Dina, Samar, Ikram, Tahrir e a tutte le giovani vittime del veleno giudaico









L'aracne giudaica
tesse
la sua tela di morte


E' una vedova nera,
vedova di amore
vedova di fraternità


L'aracne giudaica
ha zampe robuste e
pelose
e stomaco forte:
ingurgita carne e mattoni
poi
espelle vampate di zolfo


L'aracne giudaica
talora
ha un deja-vù di pietà:
schiaccia il cuore
di fanciulli e sorelle
per preservarli da fame
e dolore


Godelpas

mercoledì 7 gennaio 2009

DIVARIO (by zret blogspot)


Zret ha detto...
Così scrivevo in Divario.

Pochi si accorgono dell'enorme divario che separa il settore tecnologico delle energie e della motorizzazione da altri ambiti: il primo, infatti, si basa su invenzioni e principi vecchi di secoli (la prima macchina a vapore, l'eolipila, fu inventata da Erone di Alessandria nel I secolo a. C.!), mentre in altri campi sono stati creati dispositivi e strumenti che, a stento, alcuni profetici e visionari autori di romanzi fantascientifici poterono immaginare.

Oggi esistono computers quantistici dalle prestazioni e dalla memoria prodigiose; sono stati creati strumenti per proiettare immagini olografiche pressoché indistinguibili dalla realtà; sono già impiegate micidiali armi elettromagnetiche, al plasma, soniche, ordigni che uccidono i civili, ma lasciano intatti edifici ed infrastrutture. Tecnici e scienziati hanno già costruito carri armati ed aeroplani letteralmente invisibili. Lo spazio sta per essere colonizzato (o lo è già?). Le nanotecnologie consentono di rilasciare farmaci nell'organismo, secondo la posologia necessaria, ma soprattutto di trasformare le persone in esseri bionici. Nel campo delle telecomunicazioni assistiamo ad un'esplosione di ritrovati mirabolanti: in pochi anni, si è passati dal cellulare (un'arma di distruzione di massa) utile per ricevere telefonate e per chiamare, ad un congegno che invia messaggi, fotografie, filmati e con cui ci si può collegare alla Rete. I sistemi wireless si diffondono sempre più: in pochi anni le persone potranno ricevere e trasmettere dati semplicemente poggiando un dito su un'interfaccia. Un sistema satellitare gestirà le comunicazioni ed ogni persona sarà un terminale di un gigantesco server. Già oggi esistono apparati per il riconoscimento personale che si basano sull'iride, macchine per leggere il pensiero, insetti bionici che spiano. E' inoltre adoperato un sistema molto sofisticato per gestire la vergognosa operazione scie chimiche, con l'impiego di giganteschi droni.

Potrei continuare a lungo con questa rassegna di "meraviglie", ma mi fermo qui. Infatti vorrei chiedermi per quale motivo le persone non notano il gap tra queste mirabolanti tecnologie e l'arretratezza preistorica che connota la produzione di energie: ricorriamo a combustibili inquinanti, alla diabolica fissione nucleare, viaggiamo su automobili che hanno ancora i pistoni, incineriamo i rifiuti con conseguenze rovinose per la salute e per l'ambiente, laddove i militari usano da tempo l'energia del punto zero e motori antigravitazionali. Non è possibile che in un ambito la tecnologia si sia incagliata e che, in tutti gli altri, invece, abbia bruciato le tappe.

La verità è un'altra: mentre le élites, avvalendosi forse anche del contributo della retroingegneria, sono anni luce distanti dall'era del petrolio e dell'uranio, alle popolazioni sono concesse tecnologie antiquate o anche di nuova generazione (reti wireless), ma dannose. Tutte le scoperte scientifiche e mediche, che potrebbero migliorare la vita, liberarci dalla schiavitù degli idrocarburi e dalle varie forme di inquinamento, sono appannaggio di pochi privilegiati, mentre tra la popolazione sono diffusi marchingegni inutili o che, dietro apparenze rutilanti, si rivelano perniciosi sul piano fisico e psicologico.

La truffa dell'energia nucleare, la truffa degli inceneritori, la truffa della videosorveglianza e del controllo, la truffa della genetica: solo questo per i cittadini. In tal modo, la tecnologia dei potenti, figlia degenere di una scienza blasfema, rischia di distruggere l'ultimo residuo di vera umanità.

Tra l'altro, proprio oggi leggevo che la produzione di energia solare continua a diminuire a causa dell'oscuramento (20 per cento in meno di luce solare negli ultimi decenni), causato, come dice la nasuta NASA dalle scie di "condensazione", leggi tossiche.

Tutto quello che viene dalla "scienza" è maledetto, perché la "scienza" è maledetta.

Ciao e grazie.

martedì, gennaio 06, 2009 7:51:00 PM



Tutto quello che ci sembra PROGRESSO è solo fumo negli occhi che ci acceca sempre più!
siamo ancora BAMBINI,crediamo nelle varie favole,quasi quasi ci meravigliamo ancora che possa accendersi una lampadina con un semplice clic!
angela

martedì 6 gennaio 2009

e daje!



Attrazione fatale...ma...il colombo è al sicuro!

Filo diretto coi colombi




Desideri impossibili!

Il vaticano impazzito


Il Vaticano impazzito


di Va. Ve.

Un pesce d’aprile con tre mesi d’anticipo. Quando l’agenzia “ANSA”, l’altro giorno, ha messo in rete, alle 20 e 26, un flash da Città del Vaticano, abbiamo pensato, nell’ordine: che si trattava di una burla; che si trattava di una notizia redatta da un giornalista che aveva bevuto un po’ troppo oppure si era fatto di qualcosa di diverso dalla sostanza fornita dal solito fornitore; che un guasto al sistema dell’ANSA avesse messo in rete una notizia confezionata in modo bislacco.



Niente di tutto ciò: non si tratta di uno scherzo; nessuno all’“ANSA” aveva abusato di alcunché; e non c’era nessun guasto al sistema informativo. Una notizia assolutamente vera. Val la pena di riportarla per intero, non foss’altro per serbarne memoria:



“Aborto, devastazione dell’ambiente e violazione dei diritti umani. Ma anche causa della sterilità maschile. La pillola anticoncezionale, quella comunemente usata dalle donne di tutto il mondo, torna sul banco degli imputati. A muoverle accusa di crimini gravi e finora sottovalutati o ignorati è un articolo dell’ “Osservatore Romano” firmato dal Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici, Pedro José Maria Simon Castellvi.

Nell’articolo, intitolato “L’Humanae Vitae, una profezia scientifica”, l’esperto cattolico non parla della pillola abortiva RU486, ma dell’anticoncezionale che fu vietato nella controversa enciclica firmata nel luglio 1968 da Paolo VI, dedicata alla regolazione delle nascite.

Ispirandosi a quel testo “profetico”, l’Associazione internazionale dei medici cattolici ha redatto un documento di un centinaio di pagine, sintetizzato nei punti principali dal professor Simon Castelli, sul giornale del papa.

Anche la pillola a basso dosaggio ormonale, si legge sull’“Osservatore Romano”, “funziona in molti casi con un effetto abortivo”, ed ha comunque “conseguenze devastanti sull’ambiente”, in quanto il rilascio di “tonnellate di ormoni” attraverso le urine femminili, è una delle cause dell’infertilità maschile in Occidente.

I mezzi contraccettivi, incalza il medico cattolico, “violano almeno cinque importanti diritti dell’uomo; il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto all’informazione (la loro diffusione avviene a discapito dell’informazione sui mezzi naturali) e il diritto all’eguaglianza fra i sessi (il peso dei contraccettivi ricade quasi sempre sulla donna”). Il che non è poco, fa osservare l’articolo, se si pensa che la comunità internazionale ha appena celebrato i 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.



Poteva astenersi dall’intervenire monsignor Elio Sgreccia, già presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e, come assicura il “Corriere della Sera, “tra i massimi esperti di bioetica”? Non poteva, e infatti non ha potuto. Dice l’eminenza:



“La distinzione tra aborto e contraccezione resta. Quello sulla pillola è un grave sospetto, di cui si parla da anni. Per non nuocere alla salute della donna, si abbassano i dosaggi. E all’effetto principale, quello di impedire l’ovulazione, si è aggiunto così il rischio che la pillola abbia una funzione anti-impiantatoria: impedire al piccolo embrione che si è nel frattempo formato di impiantarsi. Ma la percentuale di effetti abortivi sembra così ridotta, zero virgola qualcosa per mille, che non se ne parla. Nel frattempo, seguendo la stessa logica anti-impiantatoria, sono nate le pillole del giorno dopo. Che la diffusione di ormoni nell’ambiente moltiplichi i parti gemellari e al contrario produca infertilità maschile è vero. Ma le cause sono varie. E più che altro dipende dal fatto che vengono usati come fertilizzanti in agricoltura. Così ce li ritroviamo nella verdura, nella carne…”.



Non passano ventiquattr’ore, che lo stesso giornalista dell’“ANSA” ne scova un’altra, di perle vaticanesche: dietro la recessione e i guai dell’Alitalia, c’è nientemeno che Satana in persona.

Lo si poteva immaginare impegnato in tante cose, ma neppure facendo ricorso alla più fervida fantasia si poteva immaginare il principe delle tenebre occupato in questo tipo di faccende. Ma dobbiamo crederci, perché la notizia viene da un esperto, padre Gabriele Amorth, intervistato dal sito cattolico “Pontifex Roma”. Anche in questo caso conviene riprendere per intero il flash dell’agenzia:



“La recessione mondiale, la crisi dei mercati, le tribolazioni di Alitalia? Tutta colpa del demonio che suggerisce scelte economiche e finanziarie sbagliate per dividere e impoverire i paesi. Se ne dice convinto il decano mondiale degli esorcisti, padre Gabriele Amorth.

Il discorso vale anche per le vicissitudini della compagnia aerea di bandiera italiana, “un tempo simbolo di stile ed efficienza. Bene, anche la crisi dell’Alitalia ha qualcosa di funestamente satanico”, commenta l’anziano sacerdote.

“Quando accadono divisioni, confusione, crisi, il grande tentatore”, spiega l’esorcista, “è sempre presente. Lui se la ride e inevitabilmente le crisi e i dissesti economici hanno influenze anche sulla sfera personale. Creano allontanamento e frattura, esattamente quello che vuole Satana”.

“Dunque”, osserva, “affermare che la crisi finanziaria internazionale sia anche il prodotto satanico e gradito a Satana non è sbagliato. La crisi mondiale è dunque un fatto satanico”.

Il demonio contribuisce alla crisi, secondo l’esorcista, “suggerendo ai mercati, agli esperti e agli investitori scelte sbagliate. Se costoro sbagliano e causano disastri, inevitabilmente genereranno confusioni, crisi, conflitto, che poi sono gli obiettivi del demonio”. La strategia di fondo di Satana, ricorda tuttavia il sacerdote, rimane quella di “far credere che non esista, di passare inosservato, subdolamente”.

Alla domanda se il clero cattolico creda ancora nel demonio, Amorth risponde: “Generalizzare e dire di NO è sbagliato. Ma buona parte del clero ed anche dei vescovi hanno ceduto, sono scettici e quasi scoraggiati. Si fa molta fatica a nominare esorcisti nelle diocesi e ne avremmo tanto bisogno. Ecco, in un certo senso stiamo certificando la vittoria di Satana”.



Ora possiamo scegliere: in Vaticano sono impazziti? E’ possibile, se solo si mettono in fila un anno di affermazioni e diktat vaticani; ma impazziti o no che siano, resta il fatto che non se ne può davvero più. Ogni giorno, ogni ora, ogni momento escogitano un nuovo tormento. Fosse per loro, si dovrebbe vivere prigionieri di una colossale cintura di castità. Dicono di NO a tutto.



NO alla pillola del giorno prima e a quella del giorno dopo.

NO all’uso dei preservativi, perché in nome della vita dobbiamo rischiare la vita con l’AIDS e altre malattie.

NO al divorzio, anche quando la vita di coppia è un inferno (e però, con la Sacra Rota si attribuiscono il diritto di sciogliere a pagamento qualsiasi vincolo).

NO all’aborto, anche quando la gravidanza non è desiderata, è stata imposta.

NO alla libertà della ricerca scientifica.

NO al diritto di ognuno di noi di stabilire quando una vita è degna di essere vissuta, e quando, invece, ci risulta insopportabile.

NO all’informazione sui profilattici, al controllo delle nascite, alle pianificazioni familiari nelle aree crescenti nelle quali si muore di fame, di AIDS, di disastri ecologici e demografici. Proibire, vietare, ma mai legalizzare, regolare, “governare” per superare tragedie di ogni tipo e in ogni angolo del mondo.

NO a tutto. Non si può essere massoni, perché si viola la legge divina; non ci si può masturbare, per non disperdere il seme, non è raccomandabile farsi prendere in giro dagli oroscopi; non si può giocare d’azzardo; non si può fumare uno spinello. Stabiliscono loro quale spettacolo televisivo è morale, e quale non lo è; quale film va visto o no, quale libro va letto o no, i farmacisti di religione cattolica, a sentir loro, dovrebbero fare obiezione di coscienza, e non consegnare a chi la richiede la pillola del giorno dopo; e si arriva ad approvare chi nega farmaci anti-dolore a donne che devono partorire…Insomma, non si può fare nulla. Ma davvero: ci lascino campare!



In nome della fede (della fede!), della carità (della carità!) si comportano oggi come ieri con Galileo o Giordano Bruno. I Galileo e i Giordano Bruno dei nostri tempi si chiamano Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, le migliaia di malati come loro. A cosa serve, centinaia d’anni dopo, chiedere scusa per il rogo in cui è stato arrostito Giordano Bruno, a che cosa serve chiedere scusa per le persecuzioni e le sofferenze inferte agli ebrei; a cosa serve riconoscere l’abominio e lo scempio dell’inquisizione, quando l’oscurantismo clericale continua a manifestarsi in mille occasioni?



E si sarà pure anticlericali d’antan. Noi si continua a credere che l’Italia potrebbe essere un paese migliore se non ci fosse nessun Concordato; se, come diceva Cavour, ci fosse una libera Chiesa in un libero Stato; sottoscriviamo ogni parola del poeta Eugenio Montale: “Il Concordato e i suoi annessi, mi fa ricordare quei fossili che si tengono sotto vetro per paura che vadano a pezzi. Bisogna prenderlo com’è o lasciarlo (andare a pezzi). Ogni modifica non farebbe che peggiorarlo. Lasciamo dunque morire questo anacronistico istituto nato in tempi in cui lo Stato, o meglio il potere, rinunziò a se stesso per poter sopravvivere. E apriamo la via a un nuovo e civile modus vivendi che restituisca autonomia allo Stato e autonomia alla Chiesa di Roma e a ogni altra fede e culto. Facciamo che l’Italia sia un paese di piena libertà religiosa!”. Come ci ricorda Ernesto Rossi, la lotta anticlericale è di nuovo, oggi, in Italia, lotta contro la reazione e il proseguimento della lotta antifascista e per la libertà: “Occorre che tutti coloro a cui puzza il dominio dei preti siano fermamente decisi a rifare il cammino, sulla strada che nel 1870 condusse il trionfo della breccia di Porta Pia”.




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Secondo questi disturbati mentali c''è Satana in tutto ciò che succede all'esterno del v a t i c a n o.Io dico che Satana è rintanato nelle mura vaticane....

giovedì 1 gennaio 2009

il mio albero secco, oggi, a Tara!


Albero secco

Un albero secco
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni:
Il vento sabbioso la neve e il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'albero
mi dà pensieri di gioia,
da quei rami secchi
indovino il verde a venire.
(W. Ya-p'ing)

chissà se sta.....leggendo!



Fa concorrenza a Lulù!...

ciao Slasch!

Dolly e la freccina


è la sua passione!