domenica 30 novembre 2008

Arrivano i nostri!


Ostuni....assediata!
prima dalla Mala....ora da tutte,ma prorio tutte le forze dell'ordine!
Carabinieri,Polizia,Guardia di Finanza!
ovunque posti di blocco!
Ieri notte.......coprifuoco dopo la mezzanotte.......
domani arriva l'esercito!
WOW!.........

Devo stare contenta e più tranquilla?
NO! per niente!......
....non mi fido!.......
sono arrivata a questo punto!e non credo di avere tutti i torti!
per come stanno andando le cose in Italia...
quelli non guardano in faccia a nessuno!
e mio nipote?.......barricato in casa!
questo è il risultato!
limitazione di libertà....per tutti!buoni e cattivi...solo che quet'ultimi spariscono all'istante dai Bar......come mai?
dopo che si fa il deserto....arrivano i nostri!
ci siamo capiti vero?

sabato 29 novembre 2008

Vogliate gradire!




Serena Domenica a Tutti!

angela

venerdì 28 novembre 2008

non la Mesopotamia,non l'Iran...la Francia!ma sarà vero?


Scritto prima dei Sumeri

da MisteryMail





Una civiltà europea conosceva la scrittura alfabetica prima che la inventassero i Sumeri ? Di fronte ai reperti raccolti a Glozel, risalenti al 17.000 - 15.000 a.C., sui quali si distinguono chiaramente simboli alfabetiformi, viene da pensare che i nostri antenati possedessero almeno un rudimento di scrittura. Da circa venti anni il biologo svizzero Hans R. Hitz concentra i suoi sforzisui tremila reperti preistorici collezionati a Glozel, cittadina della Francia centrale. Un quotidiano lavoro di confronto con altri antichi alfabeti ha condotto lo studioso ad affermare che si tratta di iscrizioni celtiche. Secondo la catalogazione di Hitz attualmente sarebbero noti 70 pittogrammi, 26 lettere e 40 logotipi. Ma quale relazione esiste fra questi segni ? Non corriamo forse il rischio di voler attribuire un significato a degli scarabocchi ? Secondo altra corrente di studiosi, capeggiata dal professore di informatica Arthur Isserlin, i segni sarebbe casuali: l'elaboratore delle varie sequenze avrebbe infatti rivelato che quanto impresso sulle tavolette non ha alcun significato. Contrastante è ovviamente l'opinione di Hitz che afferma invece di aver già individuato le parole "Tulsiec" e "Tulsiau", Studi e ricerche continuano verso un unico fine: svelare cosa i nostri avi glozeliani fissarono sull'argilla.

mercoledì 26 novembre 2008

un gioco!...nelle serate invernali!





Dopo i compiti,il rosario,qualche novena...ce n'era sempre una!si giocava...
nell'ingresso di casa!di solito ai quattro cantoni,a mosca cieca e alla palla contro il muro!era un gioco di abilità manuale e visiva!
occorrevano minimo due giocatori,ma noi eravamo sempre di più!
Durante il gioco si recitava la seguente filastrocca,mentre si eseguivano i comandi in essa contenuti:

Muovermi,senza muovermi
con un piede,con una mano,
mani a battere
lo zigo zago
il violino
il mandolino
tocco terra,la ritocco
tocco cuore
angioletto del Signore!

se veniva a mancare la presa della palla,c'era il cambio di giocatore.


Chi lo conosce?chi l'ha giocato?

caro saluto a tutti
angela

martedì 25 novembre 2008

Per chi ha voglia di indovinare..............





Questo oggetto si trova nella stalla a Tara appeso al muro, a portata di mano,perchè ancora oggi si può essere usare!
i coloni lo indossavano!occhio alla cordicella!
che cos'è?
a che serviva?
Buon divertimento!
angela

sabato 22 novembre 2008

E'arrivata la bufera!anche meteorologica!




cmq......Buon Divertimento!

Di questi tempi.....





.......Mai come in questi tempi voglia di DARE e AVERE TENEREZZA!
su non facciamo gli avari!
a tutti tante coccole!
angela

giovedì 20 novembre 2008

Fiducia e sfiducia in noi stessi!


L'illusione della separazione
Inviata da skorpion75

Tanto più siamo presenti alla nostra verità interiore, tanto meno proviamo paura, sfiducia, insicurezza. La connessione con l'Essere genera la consapevolezza che ogni separazione, ogni bisogno di conferma, è mera illusione...

La mancanza di fiducia, nella vita in generale e in se stessi, è una delle caratteristiche fondamentali dell’ego. G.I.Gurdjieff definiva l’ego “un senso condizionato di sé separato, concepito da elaborati mentali basati sul passato”. Nell’insegnamento originale dell’Enneagramma di Oscar Ichazo l’ego si sviluppa a causa della perdita di contatto con l’Essere: “Quando ci allontaniamo dalla nostra originale perfezione, la nostra completezza, la nostra unità con il mondo e con Dio, creiamo l’illusione che per il nostro completamento abbiamo bisogno di qualcosa dall‘esterno. Questa dipendenza da ciò che è esterno è ciò che costituisce l’ego dell’uomo (1)”.

L’inevitabile fallimento dell’ambiente educativo e di sostegno dei primi anni di vita porta alla perdita di quella fiducia innata e indubbia che abbiamo quando nasciamo. Ciò alimenta la perdita di coscienza dell’Essere come vera natura del cosmo nella sua totalità, l’illusione della separazione e la sfiducia nell’esistenza che sono alla base della reattività del carattere e della mancanza di fiducia in se stessi. Quella mancanza di fiducia in noi stessi che sperimentiamo come un senso di disagio interiore e della cui fonte spesso non siamo consapevoli è quindi la rievocazione delle nostre prime esperienze di impotenza di fronte al bisogno, come un segnale a metterci in guardia.

Uno dei livelli di interpretazione dell’Enneagramma rivela come ogni enneatipo (2) è basato su un aspetto della mancanza di fiducia fondamentale nella vita, convinzione che oscura la visione della realtà e fa credere di doverci impegnare in ogni tipo di gioco e manipolazione per soddisfare i nostri bisogni e per far funzionare le cose.

L’espressione principale di sfiducia in se stessi e nella vita è il non essere totalmente presenti in ciò che si sta vivendo. La paura che non ci sia nulla degno di fiducia dentro di noi, niente su cui possiamo appoggiarci, diventa una profezia auto-avverante poiché senza essere fondati in noi stessi, non abbiamo possibilità di entrare in contatto con la nostra natura profonda, immutabile e affidabile. Un altro modo in cui la mancanza di fiducia in se stessi si manifesta è la ricerca di sicurezza all’esterno, controllando e manipolando le persone per ottenerla. Oppure lasciamo che la mancanza di fiducia in noi stessi ci inibisca e ci paralizzi dal vivere pienamente; con il pregiudizio di non avere valore, permettiamo che metta in dubbio i nostri talenti e capacità e ci impedisca di avere un’attitudine aperta a scoprirli. Oppure la nascondiamo anche noi stessi e per non sentirne il vuoto reprimiamo i nostri bisogni, inseguiamo il successo e facciamo di tutto per sentirci accettati e desiderabili. Oppure evidenziamo la sfiducia degli altri, mortificandoli o dominandoli.

A fare la differenza nelle nostre vite è la scoperta dentro noi stessi di una fiducia cieca e inespressa che ciò che è ottimale accade e l’accettazione di qualsiasi cosa succeda. La fiducia è un aspetto essenziale che si manifesta nel centro intellettivo superiore permettendoci la visione dell’unità dell’Essere e liberandoci dall’illusione dell’ego. Fiducia e sicurezza in se stessi è quindi comprendere che il nostro senso di esistere come entità separate è falso, che l’esperienza di isolamento e di impotenza vissuti dall’ego sono illusioni basate sull’identificazione con il mondo della manifestazione fisica. La fiducia in se stessi non è un’esperienza, ma una qualità essenziale che dona senso di agio e protezione. Non è speranza in qualcosa, in qualcuno o in qualche situazione e quindi non è modificabile dalle circostanze della vita materiale. E’ la certezza che l’ universo stesso ci sostiene e che abbiamo le risorse interiori per occuparci di qualsiasi cosa la vita ci presenti, che se cadiamo siamo sorretti, se ci permettiamo di non sapere siamo guidati, se non manipoliamo ci si prende cura di noi in modo appropriato. E’ comprendere quale è la nostra vera natura e riconoscere che in ciò giace la nostra unica certezza.

Tutti noi abbiamo fatto esperienza di come la fiducia in noi stessi è aumentata quando abbiamo seguito il desiderio del nostro cuore, le nostre capacità sono emerse in modo naturale, l’impegno non è stato vissuto come uno sforzo e le cose sono quasi accadute da sé. Questo perché riconoscere che siamo parte di un’unica realtà e la presenza della continuità dell’Essere, rivela le nostre risorse naturali e annulla il dubbio riguardo al nostro valore, ci permette di essere presenti a ciò che accade e orienta il nostro agire in modi che esprimono questa consapevolezza.

Note
(1) John Bleibreu, Interview with Oscar Ichazo, pp.9-10.
(2) Vedi articolo Enneagramma qui

Fonte:

da m.degournay mer 19 nov 2008, 01:39


Buona lettura!
angela

mercoledì 19 novembre 2008

Aggiornamenti......






MOLTO CARINA!

lunedì 17 novembre 2008

URLA NEL SILENZIO


Urla nel silenzio:

non parla il cuore
non parla la mente
solo l'istino
di una verità.
Giullari di cera
cantano vittoria
nella corte decrepita
di un vecchio palazzo.

Ancora urla:
l'apparire nascosto dietro
simulacri stantii
di buonismo e pentimento,
l'uomo parla mille lingue
danza il suo futuro più nero,
non pensa la mente
gioca solo l'interesse...

Cattedrali vuote
erette nel profitto
e dalla rabbia di chi è
costretto a costruire
in giorni tutti uguali,
chiuso nella discarica
di un volto senza tempo.

Giullari di una corte
svanita e pagliacci

by
Rosa azzurra

DEDICATA...a chi ne condividerà senza dubbio l'importanza!
a chi è in piena sintonia...d'intenti e di parole!
angela

Per inziare bene...la settimana con calma e con amore!





BUONA SETTIMANA!
A chi deve correre,a chi non ha da correre,a chi ha già corso
angela

domenica 16 novembre 2008

BUONA DOMENICA!



Tra il tempo e....i tempi...
le mie bollicine sono a rischio....
comunque sia......
a tutti
BUONA DOMENICA

sabato 15 novembre 2008

"Porca Diaz" I CAPI non c'entrano mai!...le mele?sono solo marce!

Un due tre, viva Pinochet, quattro cinque sei, a morte gli ebrei, sette otto nove, il negretto non commuove”. (Anonimo tutore dell'ordine, Genova 2001)

Quando viaggiavo ogni giorno da studente pendolare mi capitò di dividere lo scompartimento del treno con due signori che, dai discorsi che facevano, si qualificarono come appartenenti alle forze dell'ordine. Chiacchieravano e si scambiavano i resoconti delle ultime avventure. "Eri di servizio ieri, per la partita?" "Si, quante gliene abbiamo date ai rossi. E domenica sarà ancora meglio. Siamo a Livorno, sai quante zecche rosse potremo menare?" "Te ne toglierai la voglia, eh?" "Puoi scommetterci".

Io ascoltavo e mi chiedevo se fosse normale che dei tutori dell'ordine potessero parlare così, riferendosi per giunta solo ad una partita di calcio. Figuriamoci se si fosse trattato di manifestazioni politiche.


Quando tutti noi abbiamo visto Genova ci siamo resi conto che l'andata al governo delle destre aveva amplificato il problema in senso ancor più drammatico.



Proviamo ad inquadrare il paradosso. Nella scuola Diaz, nella notte cilena di Genova, si scatenò un bel gruppetto di mele marce, tutte rigorosamente selezionate e tutte nere uguali, più lucide delle Melinda, che agirono in assoluta libertà fabbricando prove false, assalendo e ferendo cittadini italiani e stranieri inermi come Mark Covell, lasciando abbondanti pozze di sangue alla fine della loro sortita (definito succo di pomodoro dai giornalacci di regime).

I loro superiori, se dobbiamo credere alla sentenza di ieri, non c'erano o dormivano o stavano giocando a carte con Fini in questura, per passare il tempo. Adda passà a nuttata.
Cioè, ripeto, le mele agirono violando una mappata di articoli del codice penale e i loro superiori, ecco il paradosso, ancora a distanza di sette anni non trovano doveroso assumersi la responsabilità di ciò che i loro sottoposti fecero di illegale, pur ammettendo affinità con certi macellai messicani. Vaja con Dios, chingado comunista coño.
A ben guardare non sono stati assolti i vertici della polizia e condannate le mele. Sono stati tutti mandati impuniti. Perchè il fatto non sussiste, oltretutto.

In questo paese mostruoso che è l'Italia, in questo tumore piduista abbarbicato al culo dell'Europa, è possibile, è tollerato che, all'interno delle forze dell'ordine, vi sia un vero e proprio allevamento di mele marce, tutte rigorosamente fasciste con "faccetta nera" come suoneria del cellulare, gente che come vede un manifestante in piazza pensa sia una "zecca comunista" e che è capace non solo di agire contro la legge ma con il beneplacito dei suoi superiori.

Immaginiamo se un fatto come quello della Scuola Diaz fosse accaduto in Francia o in Germania, paesi che ho il viziaccio di considerare veramente democratici e civili.
Dei poliziotti aggrediscono di notte, pestandoli a sangue, dei manifestanti che stanno dormendo gridando "viva Vichy e Le Pen" o invocando Adolf Hitler, i forni crematori e il Reich millenario. Riuscite a credere che i capi delle rispettive polizie ma non solo, i capi dei governi, non avrebbero reagito con orrore e a colpi di dimissioni ad un tale rigurgito di nazifascismo? Ricordo che in Italia non c'è stata una sola dimissione né volontaria né richiesta, per i fatti di Bolzaneto, della Diaz e di Piazza Alimonda.

E' una forzatura allora pensare che in Italia il problema è la polizia politicizzata? E non politicizzata e basta ma in senso fascista?
Si, perchè nelle forze dell'ordine sono rappresentate tutte le voci politiche e ci sono fior di galantuomini. Non saranno proprio tutti proletari da difendere pasolinianamente ma sappiamo per certo che c'è chi si è vergognato per la mattanza della Diaz. Il guaio è che le mele belle, lucide e sane non parlano e se parlano lo fanno con voce troppo flebile.
La polizia italiana non è fascista, sono i fascisti che la inquinano che vorrebbero che lo fosse.
Oggi Pasolini direbbe che sta con i poliziotti, ma non con quelli fascisti. E questa Italia gli ricorderebbe sempre più le 120 giornate della sua Salò.

(Nella foto, Mark Covell, cittadino inglese ferito gravemente durante la mattanza della Diaz.)

Fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.com
Link: http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2008/11/porca-diaz.html
14.11.08

venerdì 14 novembre 2008

E'blasfema!..no! è un capolavoro!


Questa immagine è blasfema?


Il manifesto di Telefono Donna per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne non piace all'assessore al decoro urbano di Milano. Offende la tradizione cristiana eil pubblico decoro. Ma qui stiamo parlando di stupro, ci rendiamo conto?



Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La giornata contro gli stupri che ogni giorno, in ogni parte del mondo, rovinano l'esistenza a bambine, ragazze, donne, per mano di uomini che uomini non sono, ma bestie. Bestie impunite perché solo una minima parte delle vittime ha il coraggio e la forza di denunciare il suo carnefice. E spesso l'aguzzino non ha ciò che si merita. Oliviero Toscani ha realizzato la campagna pubblicitaria per Telefono Donna: una donna nuda distesa sul letto, con le braccia aperte come se fosse in croce, e sotto la scritta: "Chi paga per i peccati dell'uomo?".Un richiamo a Gesù crocifisso. Ma l'assessore al decoro urbano di Milano Maurizio Cadeo (An) insorge: quell'immagine non può passare, è un'immagine di nudo. E poi strumentalizza il simbolo della cristianità, va contro il pubblico decoro. Stefania Bartoccetti, che ha fondato nel 1992 la onlus, è sorpresa: «Avevamo già il via libera… Sono cattolica e non vedo niente di blasfemo o offensivo». Anche noi siamo sorpresi, e francamente non riusciamo a capire il motivo di questo alt. Come i blogger.

«Lo stupro non è un problema. Non fa notizia. Il nuovo manifesto di Telefono Donna non fa indigna per quella verità sconvolgente che urla al mondo ma per la forma - scrive Njnye - Per chi ancora non lo sapesse, il crocifisso non si tocca. Mai. Neppure per una campagna sociale, neppure se il legame col martirio non è neppure poi così gratuito. In caso contrario è scandalo, si incappa nella censura, perché si è offeso un simbolo della cultura cristiana».

«È un'immagine troppo forte quella della ragazza crocifissa sul letto. Quasi blasfema. Invece stuprare una donna, aprirle le gambe a forza, infilarci quello schifo che hai in mezzo alle gambe? Avete idea del male, se non lo vogliamo? - scrive sul suo blog Annuska_84 - Farla sanguinare, riempirla di botte, romperle il naso, costringerla a girare con gli occhiali da sole quando piove? Invece quello cos'è? Che schifo, sono stufa. Sono stufa di un paese che le donne le vede solo come veline, perché i poster di Intimissimi e Golden Lady, quelli vanno bene, quello del Telefono Donna no. È Blasfemo. Vero?». Noi siamo pienamente d'accordo con lei. E tu? Dì la tua.
libero.it

Le donne stuprate sono state crocifisse!...ma...per il provinciale,maschilista,ignorantissimo assessore di Milano,autentica vergogna per i Milanesi e per gli Italiani è blasfemiaaaaa!

Grazie...Slasch....ottimo ritratto!


La sentenza sui fatti del G8 come le sentenza di mafia, condannati gli esecutori ma non i mandanti. La giustizia di un regime dove non pagano mai, comandano e governano.
L'Italia dove si rubano miliardi ma se ne raccolgono altrettanti con gli sms. L' Italia che va a puttane ma che va a messa. L' Italia laica ma condizionata dal vaticano. L' Italia liberale ma forcaiola. L' Italia antirazzista ma governata dalla lega. L' Italia che e' contro la casta e che vota la P2. L' Italia dove lo sciopero e' un diritto ma io devo andare a lavorare. L' Italia dove se sei straniero le prove sono determinanti ma se sei della polizia diventano marginali.
L' Italia dove si caccia un prefetto che rispetta le regole e la legge ma si tollerano i raid fascisti.
L' Italia commossa per la fame nel mondo, per i bambini denutriti in Africa ma che se sono qui gli da' fuoco.
L' Italia repubblicana che ha ministri con il fazzoletto verde nel taschino che campano al grido di Roma ladrona. L' Italia che non e' demente ma vota quelli che somigliano di piu' allo squallore individuale.
L' Italia antifascista invasa dalle squadre di picchiatori fascisti. L' Italia dei diritti dei lavoratori che si fanno la guerra tra di loro. L' Italia dove a sbagliare e' sempre l'altro, dove sono gli altri a parcheggiare in divieto, dove se non sei con me sei comunista.
L' Italia che si e' data una Costituzione talmente bella e di spessore che dal giorno dopo che e' andata in vigore si e' data da fare per infangarla. L' Italia che non merita i padri che ha avuto.
L' Italia dove ci vuole piu' rigore e le punizioni a condizione che valga solo per gli altri.
L' Italia che se non e' la droga e' il calcio, se non e' il calcio e' la televisione, se non e' la televisione e' l'ignoranza. L' Italia che guarda al futuro tornando al passato.
L' Italia dove l'acqua e' un bene privato sul quale fare profitto. L' Italia nostra, che ci hanno lasciato orgogliosa e libera e che noi stiamo sfasciando.
L' Italia dove nessuno e' innocente a partire dal popolo che non e' meglio di chi lo rappresenta. L' Italia dove nessuno e' piu' carogna di un leghista ma in nome di Dio.

postato da Slasch16 alle ore novembre 14, 2008 08:15



io un'idea ce l'ho!
ANDARMENEEE!....
e...visto che l'Etiopia è troppo lontana...
HITCHIN!nella civilissima Inghilterra,mi sta proprio bene!......
appena 2 ore di volo!....
ARRIVEDERCI.......

p.s.
nella foto,la piazza del mercato ovvero"la piazza" di Hitchin.
Per me gli Inglesi venuti a OSTUNI(Italiaaa!!!!!!!)o sono spie o sono scemi!

giovedì 13 novembre 2008

Punti di vista...

mercoledì 12 novembre 2008

Non sempre la tempesta è solo in mare!


Lo spettacolo sublime del mare in tempesta: i marosi ruggiscono, la spuma fremente orla le creste, mentre la pioggia obliqua sferza le palme del litorale. Crepacci cobalto fendono l’aria. Difficile immaginare uno scenario più conturbante dove la furia della natura sembra lo sfogo irruente di un'emozione troppo a lungo frenata. Difficile descrivere la tavolozza dei colori cangianti: il glauco del mare con spruzzi di porpora, il grigio plumbeo del cielo dove si frantumano riverberi d'oro, come briciole d'astri...

La burrasca sul mare è una tempesta interiore, lo sconvolgimento dell'anima che accoglie in sé per un istante il Tutto, nella sua lacerante, simultanea contraddizione di creazione e distruzione. E' un attimo di epifania, lo squarcio sul mondo abissale, dove dal silenzio rampollano le sorgenti dell'oscurità.

Come il viandante si ferma sul bordo del precipizio attratto e spaventato dall'ima voragine innanzi a sé, da cui proviene l'eco del vento, così restiamo sgomenti ma incantati di fronte al Nulla che contiene ogni cosa e ci sentiamo frammenti di un infinito proiettati ai confini del tempo. Siamo schegge dell'esplosione primordiale, conficcate nel cuore del cosmo...

La tempesta si è placata ed ora un'acquerugiola accidiosa sgocciola tra i corimbi delle costellazioni.

Ricordando immemori, si riprende il cammino.


Pubblicato da Zret a mercoledì, novembre 12, 2008

martedì 11 novembre 2008

FOTO D'EPOCA....




MIO PADRE(A SINISTRA) E MIO ZIO

VESTITINO E CAPPELLINO!(1910-11)

FOTO D'EPOCA......



LA ZIA...

PRIMA COMUNIONE (1919)

NOTARE L'ABITO CORTOOO!

FOTO D'EPOCA....SANTORSOLA!





MIA ZIA.......
notare il grande cappello a 18 mesi!
eleganza perduta........

FOTO D'EPOCA




La MATRIARCA!
ovvero mia nonna a 20 anni!
ne ha passate di tutti i colori....
senza XANAX.........

Altri tempi




FOTO D'EPOCA ( 1917-18)
Mio padre e mio zio(gemelli)gli unici alunni con la divisa!
divisa....non grembiulino!...che li fa sembrare tanto deficienti!....ma la Gelmini ci tiene ad abbassare il livello del tutto...perfino quello estetico!in perfetta sintonia col piano di distruzione!
ho contato oltre 40 alunni!
al maestro di nome Francasco Vitale è poi stata dedicata la scuola dove ho insegnato.
a voi i commenti!

Esattamente così!



Per quanto sia
Per quanto faccia
Sul cuscino la sera
Sento voci di discordia
Ogni gesto affoga nell’infinito
Ogni pensiero si catapulta nel banale
A chi vive leggero
Va rivolta la mia invidia
A chi vive nell’incubo
Va il mio pensiero

Un segno
Per dare pace
Un seme per ridonare
Speranza

FENICE

domenica 9 novembre 2008

La statua della (non) libertà



L’origine degli Illuminati risale a molte migliaia di anni fa, nel perio­do della civiltà sumera, babilonese, egiziana e ancora più indietro, in quel­la che chiamiamo preistoria. Nel corso dei secoli essi si sono adoperati in tutti i modi per centralizzare il potere globale e completare la loro “gran­de opera” - la dittatura globale. Dietro l’apparente casualità degli eventi succedutisi sulla scena mondiale c’è sempre stata la rete segreta degli Il­luminati che dispone di conoscenze a cui il resto della popolazione non ha accesso.

E’ facile trovare simbolismi dappertutto quando li si cerca, ancor più quando si ha a che fare con una delle più importanti società segrete, quella che forse ne ha disseminati di più nel mondo, ovvero quella degli Illuminati. Simbolo in cui si riconoscono gli adepti di questa setta è la fiamma eterna (una torcia accesa), che rappresenta coloro che sono iniziati alla conoscenza negata al resto della popolazione mondiale, gli “illuminati” appunto. Ed una enorme torcia è retta dal monumento-simbolo della civiltà statunitense, la Statua della Libertà.

Il monumento, come molti sapranno, fu donato dai francesi, dai massoni di Parigi per l’esattezza, che ben conoscevano ciò che la statua e la torcia rappresentavano. E’ evidente, infatti, la somiglianza tra il monumento di New York e la regina Semiramide, adorata come una dea dalle stirpi degli Illuminati, già insediate nella “preistorica” società babilonese.

La colomba, simbolo delle stirpi degli Illuminati

Nella religione cristiana la colomba “portatrice del ramo” è simbolo di pace, nel simbolismo degli Illuminati essa rappresenta la loro dea. Il ramo, ovvero la stirpe degli Illuminati, dopo essersi trasferito da Babilona a Roma, si spostò nuovamente. Così, quando nel 1942, l’uomo conosciuto come Cristoforo “Colombo” scoprì l’America, portò il ramo nel nuovo continente, dove la setta trovò una nuova sede per le proprie riunioni.

Alcuni presidenti degli Stati Uniti furono Illuminati. Fu Franklin Delano Roosevelt, ad esempio, a far apporre nella banconota da un dollaro l’antico simbolo della setta, una piramide al cui vertice è presente l’”occhio che tutto vede” e in basso la scritta “Novus Ordo Seclorum“.



Carter,Ford,Reagan,Clinton,Bush tutti ILLUMINATI!

IPOCRITA!.......


CITTÀ DEL VATICANO - Mai più si ripeta l'orrore dell'antisemitismo e della discriminazione. Lo ha detto il Papa all'Angelus ricordando il 70mo anniversario della «Notte dei cristalli», quando i nazisti cominciarono in Germania la persecuzione degli ebrei. Joseph Ratzinger ha parlato del «triste avvenimento» avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 quando «si scatenò in Germania la furia nazista contro gli ebrei» e ha espresso la propria «profonda solidarietà» alla comunità ebraica: «Provo ancora oggi dolore per quanto accadde in quella circostanza». Benedetto XVI ha fatto poi appello affinché «ci si impegni a tutti il livelli contro ogni forma di antisemitismo e discriminazione, educando soprattutto le giovani generazioni al rispetto e all’accoglienza. Simili orrori non si verifichino mai più».



mo gli Ebrei ha tirato fuori!
ma chi oggi perseguita gli ebrei?
....è esattamente il contrario!!!...visto che comandano il mondo...a modo loro!
(lobbies e banche)
Davide pure questo a 2 a 2!!!!!!....senza problemi di sorta!

sabato 8 novembre 2008

SALENTO.......PAJARE........






BELLISSIMO!

BUONA DOMENICA!

Ci girano intorno....


Da Teheran primo «no» a Obama:
«Sul nucleare gli stessi errori di Bush»

L'Iran risponde al presidente eletto Barack Obama, che a Chicago, nella sua prima conferenza stampa dopo la vittoria, aveva detto «è inaccettabile che l'Iran sviluppi armi nucleari». A una domanda sulle dichiarazioni di ieri del presidente eletto, il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ex capo negoziatore iraniano sul nucleare, ha risposto: «Significa proseguire sullo stesso cammino che è stato seguito in passato. Se gli Stati Uniti vogliono cambiare la situazione nella regione, devono inviare dei buoni segnali. Obama sa che il cambiamento non significa cambiare solo di colore e portare dei cambiamenti superficiali. Il cambiamento deve avere una base strategica», ha dichiarato Larijani. Il presidente eletto, ha detto Larijani, citato dall'agenzia ufficiale Irna, ha «ripetuto le affermazioni quotidiane della
corrente amministrazione e ciò significa indirizzarsi sulla strada sbagliata del passato».
A Chicago Obama aveva ribadito un principio generale più volte espresso in campagna elettorale, cioè che è «inaccettabile che l'Iran abbia armi nucleari. Dobbiamo organizzare uno sforzo
internazionale - aveva aggiunto il neo presidente - per impedire che possano essere prodotte». Sulla questione però Obama, eletto martedì, non si è dilungato in quanto fino al 20 gennaio il
presidente americano sarà George W. Bush.


Adminejad è uno di loro!....
contribuirà a far fare la guerra.....
tanto del popolo a questo satanista non glene importa niente...
come al solito recitano tutti!
angela

Bambolina....con antifurto!




Buonfine settimana a tutti i viandanti!naviganti!....passanti!
tanta serenità....
angela

venerdì 7 novembre 2008

la scimmia.scimmia e l'uomo...uomo!


L’homo sapiens sapiens secondo la nostra scienza ha la bellezza di 50000 anni e di questi ne

conosciamo la storia degli ultimi 5000.

Ragionare in termini attuali della nostra scienza , vuol dire buttare al vento come minimo 13000

anni di conoscenza umana .

Un infame delitto, di cui gli storici con la complicità della nostra religione, stanno macchiando in

modo tale che definire riprovevole sicuramente è limitativo



I reperti fosssili confutano la teoria dell'evoluzione!
gli scheletri sono ben distinti,quelli delle scimmie da quelli umani.
l'homo sapiens è apparso sul pianeta già eretto.
l'evoluzione è lentissima,non può riguardare la specie umana.
Lo stesso Darwin ne dubitava....ma sui libri scolastici si presenta ancora la stessa favola e non è la sola!
buona serata a tutti
angela

giovedì 6 novembre 2008

E ora tocca sclerare a Veltroni...........


Leggere quanto ha affermato Veltroni fa pertanto gelare il sangue nelle vene:

“Io credo all’insostituibilità dell’America. Il mondo non può accettare l’isolamento degli USA, non può rinunciare alla sua leadership morale”.

Dunque il destino dell’Italia, un grande paese di 60 milioni di abitanti, è quello di seguire altri che penseranno, sceglieranno per noi e ci indicheranno il cammino? Ma che succederà se Barack Obama non chiuderà Guantanamo per esempio? Che Guantanamo diverrà un bene solo perché Obama non avrà il potere di chiudere quel lager?

Quale sarebbe il sogno americano per un ragazzo italiano? Arrivare secondo perché il primo posto, nello sport come nella scienza, spetta di diritto a uno statunitense? Io sogno un’Italia che non sia prima usando la forza, ma non sia seconda a nessuno usando i suoi valori.

Secondo Veltroni, la nostra democrazia non può avere alleati, paesi amici con i quali collaborare e condividere scelte anche gravi, ma deve inchinarsi alla leadership morale di qualcuno.

Nelle nostre scuole, nelle nostre famiglie, le nostre madri, le nostre nonne, caro Veltroni, ci hanno insegnato che non c’era nessuno di fronte al quale togliersi il cappello. Poi ci hanno insegnato che tutti sono necessari ma nessuno è insostituibile. E infine ci hanno insegnato a pensare con le nostre teste, senza essere sudditi di nessuno e non accodandosi alla “leadership” di qualcun altro.

Un uomo, una donna, l’umanità, Walter Veltroni, hanno dignità quando possono andare in giro a testa alta intorno ai propri simili, quando hanno amici, non capi ai quali obbedire e modelli da copiare. Un uomo, una donna, l’umanità, Walter Veltroni, sono tali quando sanno stare con la schiena dritta e sanno pensare il proprio futuro con la propria testa, non appiattendosi sulle idee altrui. Un paese, Veltroni, e l’Italia è una grande nazione, ha alleati, non paesi guida.

L’Italia è un grande paese Veltroni, e nessuno è insostituibile. E se non è insostituibile l’America, figuriamoci il segretario del Partito Democratico.

Gennaro Carotenuto



come si fa a chiudere le bocche di questi sclerati? o a vedere che hanno al posto del cervello?

Giovane, bello, ABBRONZATO!


MOSCA - "Barack Obama? Giovane, bello e abbronzato". Parola di Silvio Berlusconi. Ieri, rivendicando la sua "anzianità", aveva annunciato di "volergli dare consigli". E oggi, puntuale, è arrivata la prima clamorosa gaffe. Che rischia di oscurare perfino il tristemente celebre Kapo' rivolto a Strasburgo all'eurodeputato tedesco Schulz.

Il capo del governo da Mosca torna a parlare del neo-presidente Usa e non resiste al gusto della battuta. E' l'ennesima del Cavaliere, che però stavolta non esercita il suo humour sui suoi abituali cavalli di battaglia (donne, sesso o gli odiati "comunisti"). Stavolta è il colore della pelle a scatenare la tentazione irresistibile. Poi definita "un grande complimento, una carineria assoluta nei suoi confronti".

"Complimento" che il premier rivendica con fermezza anche dopo un'ora, quando rientrando in albergo sbotta con i cronisti che lo interrogano sulle prevedibili polemiche: "Se non hanno il sense of humour allora vuol dire che gli imbecilli sono scesi in campo, che se ne vadano a...".

Il presidente del Consiglio, grande amico di Bush tanto da far cadere un palco per - sono parole sue - "troppo amore", è riuscito insomma laddove nemmeno 21 mesi di durissima campagna elettorale erano potuti arrivare. E vedremo come la boutade sarà presa negli States, dove mai la questione razziale è stata oggetto di scontri o battute pubbliche. Dove è inimmaginabile, anche pensandoci e posteriori, immaginare un McCain che definisce "abbronzato" il suo rivale di colore nella corsa alla Casa Bianca.

Le reazioni. L'opposizione attacca il premier, ed è il Pd il primo a chiedere che "il capo del governo chieda subito scusa". "La migliore delle ipotesi - dice Franceschini - è che Berlusconi non riesca più a controllarsi. Dimentica che le sue parole coinvolgono l'immagine del nostro Paese nel mondo. Dire che il presidente degli Stati Uniti è 'giovane, bello e anche abbronzato' suonerà alle orecchie di tutto il mondo come una offesa carica di pericolose ambiguità". Parla anche il leader del partito, Veltroni, secondo il quale le si tratta di parole "che colpiscono e feriscono la dignità dell'Italia".

A seguire, l'Italia dei Valori, che con Donadi sostiene che Berlusconi, con le sue parole, scredita l'Italia sul piano internazionale".

Dall'altra parte si avverte a caldo un certo sconcerto. Basti pensare alla reazione del ministro Ronchi (An), che informato dai giornalisti a margine del Consiglio dei ministri appare prima incredulo, poi si dilegua alla svelta senza commentare: "Arrivederci...".

Poi scatta la chiamata a raccolta e arriva puntuale la nota di Capezzone, portavoce di Forza Italia, che parla di "sinistra desolante, che non sa più a cosa attaccarsi per colpire Berlusconi. A seguire, la minimizzaone del leghista Calderoli: "Solo una battuta". E poi, ancora, la originale spiegazione del ministro Rotondi, secondo il quale le parole del Cavaliere "si spiegano con una teoria psicologica per cui fondamento del razzismo è l'invidia dei bianchi per un colore più gradevole".

Da questo momento in poi, mentre la frase di Berlusconi capeggia anche sulla homepage dell'Herald Tribune, da destra è tutto un fiorire di sorrisi e spallucce e attacchi alla "sinistra tetra".- Quella sinistra che, come dice Gasparri, "non sa capire che Berlusconi ha lanciato una operazione simpatia". Forse la medesima che proprio Gasparri aveva lanciato ieri commentando l'elezione di Barack: "Al Qaeda sarà contenta".




Ormai ridono di noi in tutto il mondo!
tra Razinga,Berlusca,Gaspar,radio Maria,Feltri e compagnia belle "cantante" l'Italia è diventato il paese che garantisce divertimento a tutto il mondo e purtroppo una grandissima vergogna,solo quella! agli Italiani...

Effetto Obama!


Roma | 6 novembre 2008
Il Papa apre all'Islam: "Cristiani e musulmani sono la stessa famiglia"
Invito al dialogo"Cristiani e musulmani hanno approcci diversi su Dio", ma ugualmente debbono sentirsi "membri di una stessa famiglia". E' questo in sintesi il messaggio che il Papa ha affidato al Forum islamo-cattolico promosso dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. "Possiamo e dobbiamo essere fedeli dell'unico Dio che ci ha creati e si cura di ogni persona in ogni angolo del mondo", "Insieme - insiste - dobbiamo mostrare, con il rispetto e la solidarietà reciproca, che ci consideriamo membri di una stessa famiglia.

Dovremmo lavorare insieme - chiede il Pontefice ai leader musulmani - nella promozione di un genuino rispetto per la dignità della persona umana e i diritti umani fondamentali, anche se le nostre visioni antropologiche e le nostre teologie lo giustificano in modi diversi. C'e' un campo grande e ampio nel quale possiamo agire insieme nel difendere e promuovere i valori morali parte di un'eredita' comune".



Mentre TACE sull'elezione di Obama, manda messaggio straversale!

martedì 4 novembre 2008

E dopo aver pregato........





volo pindaricooooooo!
e torniamo a goderci la musica!!!anni 60 70 80...sempre cibo per l'anima è!....

Per un mondo di giustizia e di speranza.....





ognuno preghi.....chi più gli aggrada...
mi sa che cmq è proprio tempo di pregare!

ANNI '60!




Per Stella e Ziorina...
per tutti!....
se pioveee!se siete un po' giù.......
angela

domenica 2 novembre 2008

olocausto infinito!


Sono entrati nei villaggi, hanno saccheggiato tutto quello che trovavano, hanno sparato, ucciso, mutilato, violentato. E poi, anche per nascondere le prove di una violenza che si ripete, ossessivamente, da almeno due mesi, hanno appiccato il fuoco e distrutto tutto. Voci, testimonianze agghiaccianti. Difficili da verificare. Gran parte del territorio del nord del Kivu è al centro di una battaglia che non ha fronti. I ribelli di Nkunda hanno sferrato l'attacco finale per la conquista di Goma: una conquista simbolica ma strategica in questa guerra dimenticata dal mondo. Prendere Goma significa chiudere un cerchio attorno ai drappelli di soldati congolesi dislocati in un raggio di 50 chilometri. I soldati lo sanno. Si spostano veloci, ripiegando e avanzando sui sentieri ricavati in mezzo alla foresta.

Il fronte del conflitto muta di giorno in giorno e chi si trova in mezzo, schiacciato da milizie demotivate e senza più disciplina, finisce per pagare il prezzo più alto. E' successo a Rutshuru, villaggio di 2000 abitanti. Qui sorgeva uno dei più grandi campi per rifugiati. I ribelli hanno ordinato a tutti di uscire, gli uomini divisi dalle donne. Si sono fatti consegnare cibo, vestiti, attrezzi, animali. Poi è scoppiato l'inferno. Qualcuno forse si è ribellato, altri hanno resistito.

Contadini, gente indifesa, aggrappati alla disperazione e alla dignità. Hanno iniziato a sparare, a colpire con i machete, a mutilare, a violentare le donne. Tra pianti, urla, gente che fuggiva nella foresta, correndo tra i campi sventrati dai colpi di mortaio, dati alle fiamme. La maggioranza è riuscita a scappare, terrorizzata. Verso sud, verso Goma. Ma il campo è stato completamente distrutto dal fuoco. La strategia è chiara: distruggere tutto per creare il deserto. Impedire alla gente di tornare, creare zone cuscinetto di difesa per rallentare l'avanzata dei ribelli del generale Nkunda. Si stima che almeno 50 mila persone siano fuggite dal campo profughi dati alle fiamme. Ma altri duecento, forse trecentomila fuggiaschi vagano senza una meta. Un dramma che coinvolge almeno un milione di persone. Le condizioni sanitarie sono allarmanti. Già si parla di un epidemia di colera. La stagione delle piogge, appena iniziata, rende tutto ancora più difficile. Le strade sono impraticabili, la sicurezza è ridotta al minimo, girano drappelli di uomini armati che rubano, saccheggiamo e violentano.

La proposta francese di inviare sul posto un contingente europeo è stata accolta con freddezza. Kigali, accusata di appoggiare i ribelli, non ne vuole sentire parlare. Kinshasa attende. Ma ieri i presidenti di Congo e Ruanda, Joseph Kabila e Paul Kagame hanno detto di essere d'accordo a partecipare ad un eventuale summit internazionale sulla crisi del Congo.

Dal 2003 ci sono già 17 mila caschi blu dell'Onu ma non sembrano in grado di assolvere il loro compito: affiancano l'esercito congolese ma non assistono più la popolazione civile. Si cerca di ricomporre il filo del dialogo. Tra mille difficoltà. Il ministro degli Esteri francese Kouchner dice "che sta accadendo un massacro mai visto in Africa". E oggi si reca a Goma assieme al collega britannico David Miliband per tentare una mediazione impossibile.
La Repubblica


La distruzione dell'AFRICA è stata stabilita a tavolino dagli Oscurati da moltissimo tempo....
essa è sistematica....capillare!
va dal territorio alle popolazioni...
chi crede che siano le tribù a fronteggiarsi si sbaglia,che il popolo africano non sia in grado di governarsi...pure!
gli affamati insaziabili vivono predanto le ricchezze di un intero continente.
tutto l'occidente opulento è tale perchè rapina l'Africa.
però lo stesso manda briciole per salvarla!
L'ONU per portare la pace????????????? e come no!
Oggi la diplomazia!....che ridere!....nel pianto!
Io piango per il mio paese martoriato!
per l'olocausto continuo delle sue popolazioni,della sua fauna...della sua flora!
Se esistesse una razza....quella bianca, che si è autoproclamata superiore,mentre nostra Madre fu nera....potrei affermare senza ombra di dubbio che peggior razza non esiste su tutta la Terra e nell'universo!

Il bussines e i nostri limiti mentali!




Nei cimiteri,nei loculi,c'è ciò che resta della nostra materia,sali minerali!
che cosa onoriamo?ancora una volta la materia?
facciamo visita a chi?
a chi sta sempre con noi 365 giorni all'anno?

sabato 1 novembre 2008

Dal diluvio universale!


Festa dei Morti: storia, religione e antichi riti

Il giorno dei morti è la festività che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono paesi lontani per epoche e distanze. La nascita di questa ricorrenza e, soprattutto, la data del festeggiamento, il 2 novembre, non sono casuali.
Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio di cui parla la Genesi, il Diluvio per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre.
La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio aveva distrutto, per esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara.
Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove l’unico comune denominatore è consolare le anime dei defunti perché siano propizie per i vivi.
La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre.
In epoca cristiana, queste tradizione erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835 Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando in questo modo di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo abate di Cluny aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi ci si mascherava da santi, da angeli e diavoli e si accendevano falò.


Da sempre....povera umanità!nella morsa delle reliprigioni!