giovedì 5 febbraio 2009

Se fossimo un paese normale.....


Se fossimo un Paese normale...


Se fossimo un Paese normale, un ministro della Repubblica non cercherebbe di aggirare una sentenza della magistratura.
Se fossimo un Paese normale, il succitato ministro dovrebbe essere costretto alle dimissioni.
Se fossimo un Paese normale, chi amministra la "cosa pubblica" non sarebbe succube di chi amministra la "cosa sacra".
Se fossimo un Paese normale, non si userebbero due pesi e due misure nei confronti della scienza, decidendo senza alcuna base scientifica quando è etico e legale ricorrervi e quando non lo è.
Se fossimo un Paese normale, il primo ministro non emanerebbe un decreto "ad personam" che viola la libertà di un cittadino.
Se fossimo un Paese normale, chi ha fede pregherebbe perché il Creatore accolga presso di Sé l'anima di Eluana.
Se fossimo un Paese normale, chi ha fede smetterebbe di pretendere di lasciarla imprigionata in un corpo che è ormai "inutile".
Se fossimo un Paese normale, chi ha fede avrebbe pietà per il dolore di un padre e di una madre, e cercherebbe di consolarli.

Invece ci troviamo in un teatrino nel quale chiunque abbia voglia di ribalta si fa avanti senza alcuno scrupolo e, anche a dispetto della semplice logica e della coerenza, pontifica e pretende.

Nel nostro Paese non si può ricorre alla scienza per far nascere un bambino sano, ma "si deve" ricorrervi per mantenere in vita un corpo che, se lasciato a se stesso, morirebbe in breve tempo.

E si cerca di nobilitare questo abuso ricorrendo alle categorie dello Spirito, alla fede in un Creatore che è il vero padrone delle nostre vite.
Io non sono credente, ma ho profondo rispetto (e anche un po' di invidia, lo ammetto) per chi crede, ma in questa vicenda c'è qualcosa di sbagliato.

Senza il ricorso alla scienza medica, il corpo di Eluana Englaro si sarebbe fermato da tempo obbedendo, forse, al volere del Creatore. Sarebbe finalmente in pace, ed i suoi genitori potrebbero consolare, almeno in parte, la loro pena piangendo il suo ricordo invece di rinnovare la sofferenza vedendola consumarsi lentamente in un letto di ospedale.


Marco Spitella

Pubblicato da Riccardo a 19.09 2 commenti

2 commenti:

nadia ha detto...

Carissima,come stai?
Complimenti per il post.....in effetti non siamo un paese normale!!!!!
Un abbraccio nadia

salvo ha detto...

Cara Angela il tuo post è molto bello, penso che i più anormali siano quelli che ci governano.
Ciao Salvo