venerdì 11 luglio 2008


Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l'anima.»

Fernando Pessoa

infatti alla mia anima manca il respiro,per la stanchezza che proviene dalla consapevolezza del modo!

2 commenti:

Aliza ha detto...

Cara Angela, quando io mi sento come te oggi mi rileggo questa poesia e mi sento compresa, meno sola:

Ora invece la terra
si fa sempre più orrenda:

il tempo è malato
i fanciulli non giocano più
le ragazze non hanno
più occhi
che splendono a sera.

E anche gli amori
non si cantano più,
le speranze non hanno più voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:

ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.

Tempo è di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l'umile gente
abbia ancora chi l'ascolta,
e trovino udienza le preghiere.

E non chiedere nulla. David Maria Turoldo

Ti saluto, buona domenica A.
P.s. spero di non aver preso troppo spazio, perdonami.

angela ha detto...

ciao Aliza,grazie!bellissima poesia!
tranquilla! alla mancanza di respiro della mia anima,non ci penso più di tanto!un po' di ossigeno si trova sempre....almeno io lo trovo!
forza!non è poi tutto così negativo!
Non serve mortificarci,non cambia le cose,e ci fa solo tanto male!
Per TE un buon sabato!
angela

poesia per Te

Pensare ridere e sognare...
vivere o sopravvivere
amare donare
perdersi e ritrovarsi
cercarsi...

Raggiungere la cima e cadere giù,
farsi male, piangere e tornare su,
rimettersi in gioco e riniziare...

Pensare, ridere e sognare.

bacinooo!