giovedì 17 luglio 2008

un nuovo mistero


MANTOVA - Quattromila anni fa, in piena Età del Bronzo, le popolazioni dell'Italia centro-settentrionale e quelle di una vasta area dell'Europa centro-orientale avevano un codice in comune. Era impresso su dei manufatti in terracotta o in pietra grandi più o meno come un telefono cellulare. Ne sono stati ritrovati circa 300 ma il loro significato e la loro funzione sono ancora sconosciuti, tanto da renderli noti tra gli studiosi come "tavolette enigmatiche". Per far luce su questo mistero dell'antichità è partito un progetto internazionale a guida italiana, che utilizzerà tecnologie modernissime ed anche internet.

"Assegni" o "cambiali" utilizzati nei commerci preistorici, talismani, elementi inseriti in qualche sistema di registrazione, oggetti dal significato rituale. Sono molte le ipotesi sulla funzione di queste tavolette ricoperte di segni di vario genere, come righe, cerchi, punti o croci. Quel che è certo è che erano usate come supporto non deperibile per conservare informazioni e che erano conosciute in comunità lontane e assai diverse, dedite anche all'agricoltura ed unite da frequenti contatti e scambi.

sono in tutta Europa!sono di una semplicità disarmante!i così detti "primitivi" avevano una capacità di sintesi straordinaria!e ciò che più mi affascina di loro!

2 commenti:

Gianna ha detto...

Carissima Angela sei una miniera di conoscenze e cultura.Non finirò mai di congratularmi con te!
In amicizia

angela ha detto...

ciao Stella, grazie,l'archeologia è stata la mia prima passione e resta!
essa non può mentire!
ci racconta "fiabe"...veree!
purtroppo inascoltate!
un carissimo saluto
angela