giovedì 2 ottobre 2008

Emigrazione italiana nel secolo scorso

--

Fra il 1880 e il 1915 approdano negli Stati Uniti quattro milioni di italiani, su 9 milioni circa di emigranti che scelsero di attraversare l'Oceano verso le Americhe. Le cifre non tengono conto del gran numero di persone che rientrò in Italia: una quota considerevole ( 50/60%) nel periodo 1900-1914.

--Circa il settanta per cento proveniva dal Meridione, anche se fra il 1876 ed il 1900 la maggior parte degli emigrati era del Nord Italia con il quarantacinque per cento composto solo da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.
--Le motivazioni che spinsero masse di milioni di Meridionali ad emigrare furono molteplici.

--Durante l'invasione Piemontese, operata senza dichiarazione di guerra, del Regno delle due Sicilie, i macchinari delle fabbriche, non dimentichiamo che Napoli era allora una città all'avanguardia in campo industriale, furono portati al Nord dove in seguito sorsero le industrie del Piemonte, della Lombardia e della Liguria.



--Le popolazioni del Meridione, devastato dalle guerra con circa un milione di morti, da cataclismi naturali (il terremoto del 1908 con l'onda di marea nello Stretto di Messina uccise più di 100,000 persone nella sola città di Messina) depredato dall'esercito, dissanguato dal potere ancora di stampo feudale, non ebbero altra alternativa che migrare in massa. Il sistema feudale, ancora perfettamente efficiente, permetteva che la proprietà terriera ereditaria determinasse il potere politico ed economico, lo status sociale, di ogni individuo. In questo modo, le classi povere non ebbero praticamente alcuna possibilità di migliorare la propria condizione.

--Da aggiungere ai motivi dell'esodo la crisi agraria dal 1880 in poi, successivamente l'aggravarsi delle imposte nelle campagne meridionali dopo l'unificazione del paese, il declino dei vecchi mestieri artigiani, delle industrie domestiche, la crisi della piccola proprietà e delle aziende montane, delle manifatture rurali.

--Gli Stati Uniti dal 1880 aprirono le porte all'immigrazione nel pieno dell'avvio del loro sviluppo capitalistico; le navi portavano merci in Europa e ritornavano cariche di emigranti. I costi delle navi per l'America erano inferiori a quelli dei treni per il Nord Europa, per questo milioni di persone scelsero di attraversare l'Oceano.

--L'arrivo in America era caratterizzato dal trauma dei controlli medici e amministrativi durissimi, specialmente ad Ellis Island, l'Isola delle Lacrime.



Remembering Ellis Island on Columbus Day - Article by Ro Pucci
--Nel Museo dell'Emigrazione a New York ci sono ancora le valigie piene di suppellettili e di povero abbigliamento delle persone che reimbarcate per l'Italia, nella disperazione si buttavano nelle acque gelide della baia andando quasi sempre incontro alla morte.
Francesco Saverio ALESSIO



Ancora oggi se un ragazzo italiano vuole vivere dignitosamnehnte deve prendere il coraggio a due mani ed emigrare!
non ci sono state guerre,nè terremoti, c'è stata semplicemente l'assoluta mancanza di volontà dei vari governi acchè si favorisse un lavoro stabile e ben retribuito per i giovani nel nostro paese.
Nel piccolo centro inglese di Hitchin dove è emigrato mio figlio stanno arrivando molti italiani,da noi i neri, in UK noi...i neri d'Europa!

2 commenti:

ziorina ha detto...

è triste, ma è proprio così.
Ma dimmi angela, come si supera la separazione di un figlio, che come hai detto tu, per vivere dignitosamente è costretto ad emigrare? Sto cercando di calarmi in questa realtà, forse per prepararmi a questa possibilità (credo di averti lasciato un commento a proposito)e l'unica cosa che mi consola è il pensiero di vedere mia figlia comunque realizzata anche se in un'altra parte del mondo, d'altronde i figli non sono i nostri masono i figli della vita. Come vedi, mi faccio le domande e mi do le risposte, ma mi piacerebbe sentire da te, visto che ci sei passata (da quello che dici in conclusione del tuo post) le tue sensazioni, le emozioni che ti hanno invasa in quel momento della "scelta" e soprattutto il superamento di tale distacco, se mai ci sia stato qualcosa da superare...Mamma mia!!! spero non siano troppe le cose che ti chiedo.
Con affetto. ^_^

angela ha detto...

carissima...non c'è stato nulla da superare per il semplice motivo che ormai era grande,36 anni!per cui a quella età il distacco da entrambi le parti è stato fisiologico!nessun pathos!
è normale lasciare il nido,tutti gli animali lo fanno e tutti gli Europei eccetto noi italiani!
Le cure parentali sia morali che pratiche non durano una vita!
"Lascerai il padre e la madre!...lo dice pure Gesù!
capisco il tuo stato d'animo,ma è presto per pensarci,non ti crucciare per una cosa di là da venire!...tua figlia è ancora piccola!e poi tu non sai se avrà bisogno di emigrare...che ne sai?può essere che non sia costretta a farlo!
Cmq a consolazione tua ti dico che non sei l'unica a sentire il problema.
Intanto qui ci sono GENITORI che già non sanno loro come faranno!come se la caveranno in futuro...data la scarsità occupazionale che c'è!
come farà mia figlia con una misera pensione di riversibilità e due figli da mantenere? emigrerà?per ora questo è il grosso problema... a venire quello dei figli!
Le cose cambiano,non si sa quanto durerà questa crisi,può essere che fra qualche anno tutto cambi,il problema è oggi!
Sii serena andrà tutto bene vedrai!
carissimo abbraccio
angela